Ci siano due problemi principali che ti impediscono di mantenerti giovane e ritrovare salute e forma fisica:
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una digestione incompleta, cioè un’incapacità di trasformare il cibo in nutrimento ed eliminare le scorie, con conseguente debolezza e accumulo di tossine che ti gonfiano e ti fanno invecchiare precocemente;
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un eccesso di infiammazione nell’organismo, cioè un rallentamento e invecchiamento causato da uno scorretto apporto di nutrienti.
In questo articolo ci focalizzeremo sul primo punto, quello sulla digestione spesso debole, affaticata, mentre approfondiremo l’eccesso di infiammazione, in un futuro articolo.
Scopriremo con l’aiuto della Dr.ssa Cimpeanu, quali sono i sintomi principali, come tu possa riconoscerli e correre ai ripari.
Digestione debole: un fenomeno che coinvolge tutte le età
Nel mio lavoro mi confronto quotidianamente con questa problematica.
La riscontro spesso nei miei clienti e posso confermare che non è una problematica solo appannaggio della terza età, quando tutto il metabolismo rallenta ed una digestione debole ne è la naturale conseguenza.
Avere una digestione incompleta è una situazione comune ormai in tutte le età ed anche tra i giovani è sempre più frequente, a causa delle cattive abitudini alimentari e del continuo bombardamento e sollecitazioni a consumare cibo scadente e scarico a cui sono sottoposti.
Cosa succede se hai una digestione affaticata?
Una digestione debole che non funziona come dovrebbe, rallentata e inceppata, ti impedisce di sperimentare un senso permanente di salute e benessere.
Ti ruba energia, quella che ti serve per vivere.
Ti rende letargico sin dal mattino e affrontare una nuova giornata già scarico, ti fa percepire tutto più difficile e complicato.
Non solo, molti altri sintomi e disturbi sono legati a questa condizione e lo scoprirai presto.
Cosa vuol dire digerire?
Significa trasformare ed essere in grado di assimilare tutti i nutrienti che ti servono per la vita quotidiana evitando di accumulare cibo mal digerito sotto forma di tossine, muco, gonfiore, cellulite e grasso superfluo.
Ultima tessera del puzzle, digerire bene significa anche avere una corretta eliminazione delle scorie.
La digestione secondo la Medicina Tradizionale Cinese
Le medicine millenarie, sono maestre nel capire e spiegarci la digestione, la conoscevano perfettamente pur non avendo a disposizione gli strumenti e la tecnologia dei giorni nostri.
Erano però degli attenti osservatori e sapevano cogliere ogni piccolo sintomo di squilibrio, molto prima della comparsa della malattia.
Una corretta digestione è per l’Ayurveda e la Medicina Tradizionale Cinese, il segreto dei segreti per una vita sana e longeva.
Questa conoscenza si concretizzava nel mettere in pratica quotidianamente delle abitudini di cui parliamo spesso nei nostri articoli e che ti riassumo brevemente:
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donare il giusto calore al fuoco digestivo consumando cibo cotto e caldo
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masticare a lungo ogni boccone
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consumare i pasti secondo il bioritmo degli organi
Sono tre aspetti finalizzati allo stesso scopo: trasformare in modo corretto il cibo grezzo che immettiamo nello stomaco ad ogni pasto, non solo in muscoli, ossa, sangue, ma anche in energia e pensieri.
Le tre fasi della digestione
La trasformazione, la rarefazione del cibo incontra però spesso mille ostacoli ed il più delle volte il processo è incompleto, lento o addirittura sofferente e allora ecco che mangiamo sì, ma non ci nutriamo affatto.
Se o quando hai problemi di digestione, nessuno ti aiuta a comprendere e ad individuare in quali fasi hai maggiore difficoltà, dove essa si è inceppata.
La tua trasformazione è lenta oppure trasformi bene ma non riesci ad assimilare tutto?
O il tuo problema è un intestino che non si libera correttamente e vai in accumulo di tossine?
È bene allora saper individuare quale delle seguenti tre fasi è sofferente per poter intervenire e riportarla in equilibrio:
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trasformazione
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assorbimento
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eliminazione
Ci concentreremo su ognuna di essa e vedremo insieme i principali segnali di “allarme”.
Sintomi di una trasformazione incompleta
I segnali che il corpo ti invia e che ti vado ad illustrare, sono attinti direttamente dalla Medicina Tradizionale Cinese e dalla Medicina Ayurvedica e sono il patrimonio di base del metodo SAUTÓN.
Te ne presento alcuni, i più significativi e forse anche i più curiosi.
1. Hai un appetito scarso
Se di primo acchito sembra essere un buon segnale, in realtà un appetito scarso è indice di una trasformazione lenta e con molte tossine.
Se non hai fame, quello che le medicine antiche chiamano “fuoco digestivo” formato dall’insieme di stomaco, milza e pancreas, è indebolito, raffreddato.
Una condizione che potrebbe essere di natura costituzionale e che ti caratterizza sin da bambino o è acuita da abitudini squilibrate come un largo consumo di cibi crudi, di latte e suoi derivati, di soia.
Questo spesso porta con sé la presenza di umidità e grasso viscerale perché è anche sotto questa forma che si deposita il cibo mal digerito.
2. Ti dimentichi di bere
L’assenza di sete è un altro dato che ti parla di come la digestione sia lenta. Se non avverti la necessità di bere è perché hai continuamente la sensazione di “pienezza” e per questo te ne dimentichi.
Ora, cosa succede quando non bevi?
Bere troppo poco causa un ristagno delle tossine, una difficoltà a depurarti ed una carenza di liquidi nelle cellule dei vari organi, con un effetto potenzialmente disidratante per pelle, fegato e cuore.
3. Dopo aver mangiato avverti un senso di gonfiore
Il gonfiore è il secondo sintomo importante e cruciale, dopo l’appetito scarso. Lo stomaco e l’intestino sono in una condizione di sofferenza.
Lo stomaco fa fatica a trasformare ed è molto probabile che nell’intestino la microflora sia squilibrata (disbiosi).
Anche in questo caso le cause sono dovute ad una debolezza digestiva congenita o all’abitudine di consumare troppi zuccheri, vino, cibi surgelati o ad un errato accostamento di nutrienti durante i pasti.
4. Dopo i pasti hai un calo di energia e attenzione
Se la digestione è affaticata, il corpo è costretto a far convergere tutte le energie in suo possesso verso il fuoco digestivo per sostenerlo.
Questo inevitabilmente svuota di energia tutti gli altri organi, compreso il cervello, per questo avverti un calo di attenzione ed energia.
Se poi il calo diventa importante e si verifica un vero “crollo” dell’energia periferica, il calo di attenzione si tramuta in sonnolenza e senti un intenso bisogno di dormire.
Sintomi di una non corretta eliminazione delle scorie
Oltre la trasformazione è buona regola porre l’attenzione all’eliminazione e fare in modo che anche questa fase avvenga correttamente e senza intoppi.
In caso contrario, un’eliminazione lenta o bloccata, ti porterà ad accusare disturbi e fastidi a livello intestinale:
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stitichezza
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feci molli
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sensazione di gonfiore durante il giorno
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intestino dolorante
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fermentazione intestinale e gas
Oltre l’intestino, ci sono altri segnali che non vanno sottovalutati.
5. Ti capita di soffrire di alito cattivo
L’alitosi è spesso indice di una eliminazione incompleta e di un corpo che trattiene tossine.
Potrebbe derivare da un accumulo di grassi nel fegato, una carenza di liquidi, incompatibilità tra nutrienti o presenza di parassiti.
Assimilazione dei nutrienti, funzione vitale del nostro organismo.
Una trasformazione inceppata e non completa porta con sé il più delle volte, un malassorbimento dei nutrienti anche se siamo in sovrappeso.
Vediamo alcuni sintomi anche per questa importante e delicata fase del processo digestivo.
6. Hai mani e piedi freddi anche in estate e in genere sei un tipo freddoloso.
Non si tratta di un sintomo curioso ma di una lentezza della circolazione e di una difficoltà nella trasformazione.
L’energia non arriva ai tessuti periferici, è intrappolata nella parte digestiva o si sta assottigliando.
Puoi correre ai ripari e migliorare la sensazione perenne di freddo, introducendo abitudini e cibi che ti diano forza e calore.
7. Ti svegli con una sensazione di rigidità alla bassa schiena
Questo è un segno di debolezza della milza e dei reni: il “freddo” del fuoco digestivo e la conseguente umidità, hanno raggiunto anche queste zone.
Vanno rinforzati con l’integrazione di minerali e grassi sani, ridotti gli zuccheri, verificare se stai assumendo la giusta quantità di proteine o se le stai trascurando e, soprattutto, bevendo acqua calda durante il giorno.
Perché mangiamo ma siamo carenti di sostante nutritive?
Una trasformazione incompleta, la difficoltà a liberarti delle tossine, uno scarso assorbimento dei nutrienti, porta inevitabilmente a segnali di carenze che si possono manifestare in varie parti del corpo che solo apparentemente sembrano non avere nulla in comune con la digestione.
Se il corpo non riceve dal cibo ciò che gli occorre, si organizza (perché è comunque progettato per farci sopravvivere ad ogni costo) e quello che fa, è iniziare ad attingere ciò che gli serve (minerali e vitamine soprattutto, ma anche proteine e acidi grassi), direttamente dalle riserve.
Questo genera segni di invecchiamento ed indebolimento in alcuni organi e tessuti importanti, dai capelli alle unghie, dalla pelle ai reni, alle ossa.
Anche il cervello può dare chiari segni di sofferenza, mostrandosi meno presente o con una memoria che va indebolendosi.